A quasi trent’anni dal suo esordio nel panorama locale dell’informazione, «Città per l’Uomo» riemerge in un volume contenente l’intera collezione del quindicinale. Il giornale era organo ed espressione della omonima associazione che, mediante la concomitante attività di volontariato nel campo culturale e sociale, avanzava proposte e iniziative per una politica più emancipata, più libera da criminalità e malaffare. «Città per l’Uomo» non fu una neutrale presenza, non raccontò i fatti secondo l’ordine asettico e temporale, tipico della cronaca: fu spazio per incontri pubblici, interviste, rubriche, satira di costume, resoconti, proiezioni sociali, prospettive economiche. Fu il tentativo di rappresentare una possibile città a misura d’uomo.
